introduzione
Il Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini fu un uomo umile ma con un’immensa passione per ogni espressione artistica, classica o contemporanea, aperta da imprenditore eclettico, visionario e di successo quale era ad ogni nuova forma di arte. Imprenditore di successo che pur avendo fatto solo la 5^ elementare grazie ai suoi innumerevoli brevetti in campo tecnologico ricevette la Laurea ad Honorem a New York e dopo aver conseguito i titoli di Ufficiale e Commendatore della Repubblica Italiana fu eletto Cavaliere del Lavoro per aver costituito un marchio ed un’azienda leader di settore a livello mondiale partendo da una stalla di tre metri per due con un tornio e un trapano a colonna usati acquistati grazie ai soldi prestati da una zia.
Negli ultimi anni la sua volontà imprescindibile era che “la sua gente” o, per meglio noi comprenderci, i suoi dipendenti e i loro famigliari fossero, come sua riconoscenza personale al contributo imprescindibile da loro dato alla creazione di tutto ciò che aveva fatto, sempre stimati, rispettati e aiutati.
Di fatto la Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini si prefigge la valorizzazione della sensibilità artistica, l’organizzazione di eventi di promozione culturale ed artistica, finalizzati alla tutela, valorizzazione e diffusione della sensibilità artistica e culturale.
Sono particolarmente felice di sostenere la mostra di Omar Hassan in uno scenario così importante come il Palazzo delle Arti di Napoli in quanto città particolarmente amata da mio padre e perché Omar Hassan non è solo un giovane ma abile artista, ma anche una persona dalla profonda sensibilità e grandi doti umane che indubbiamente mio padre avrebbe apprezzato.
Il fatto che sia riuscito a tradurre coraggiosamente le necessità e i disguidi di una malattia in una performance creativa e artistica sono indubbiamente di esempio e di sprono per tutti, bambini ed adulti, per affrontare in maniera costruttiva e positiva le difficoltà della vita, traducendo quello che notoriamente viene annoverato come un gesto violento in un gesto di coraggio sensibile e artistico. In questo rivedo la capacità di mio padre sin da piccolo di reagire, sfruttare e rileggere in chiave positiva gli insegnamenti della vita umile e precaria, come imparare a trasformare del freddo metallo in arte ingegneristica e tecnologica.
Un ringraziamento particolare va all’amico Marco Pelligra per l’opportunità concessami di conoscere l’artista e la magnifica persona che è Omar.
Con particolare stima e riconoscenza un ringraziamento affettuoso all’artista Omar Hassan per aver aperto a me e Mami non solo le porte del suo studio, ma anche quelle della sua simpatia e del suo cuore, lasciandoci scoprire una profondità umana e un’unica sensibilità verso i bambini, che aveva anche mio padre.
Il mio ringraziamento va anche a tutti coloro i quali vorranno visitare tale mostra alla quale noi abbiamo dato il nostro umile apporto in ricordo e memoria di mio padre che così potranno in qualche modo conoscere.
SOTTO sopra
Il tempo per Omar Hassan è un oggetto di ricerca, un’unità di misura e un’ossessione artistica. “Sotto Sopra”, la mostra curata da Maria Savarese presso il Palazzo delle Arti Napoli è la sua prima mostra in assoluto a Napoli.
Trentatreenne, figlio di madre italiana e padre egiziano, allievo di Alberto Garutti, grande esponente dell’arte contemporanea italiana, Hassan ha realizzato il suo nuovo viaggio come un rito di passaggio, un cambiamento, un passo oltre il suo già visto.
Spogliando i suoi gesti pittorici del colore, svelando l’anima vera del concetto, ha cercato di giungere a una politica dell’interieur evidenziando l’aspetto più intimo del lavoro. Lo ha fatto lavorando sul Bianco e il Nero, protagonisti in questo tentativo di evidenziare gesti pittorici di sintesi, così che il colore diventi un ponte fondamentale dell’espressione dell’artista.
Sotto Sopra invita a riflettere sull’importanza del singolo nella nostra società (tappini, sculture) e sulla giusta attenzione che dovremmo porre al luogo in cui viviamo e in cui vivranno i nostri figli. Uno sguardo critico e amorevole come quello che le opere cercano di offrire. Critico perché in relazione e in gioco con l’energia della città e amorevole per esaltarne la forza. Come scrive la curatrice Maria Savarese nelle note di accompagnamento alla mostra, “dalle opere di Omar Hassan… si coglie il movimento dell’artista mentre dipinge, si intuiscono i colori che ha utilizzato per primi e la forza che ha impresso in ogni singola goccia.
La pittura diventa un gesto e ogni gesto un segno sulla tela. La saturazione dello spazio pittorico genera come risultato la totale inclusione dello spettatore nella dimensione creata dall’artista fatta di pura espressione non mediata neanche dalla mimesi” In Omar Hassan l’Arte emerge (anche) come bisogno e come rinascita, come espressione di stati d’animo, esplosione di energia, sintesi progettuale. Nelle sue opere sono presenti diversi segni del presente: dalla cultura della street art presente nella serie “Injections”, all’action painting che rimanda alle sue radici egiziane e all’arte islamica; dalla serie sul pugilato “Breaking Through”, 121 grandi quadri legati alla sintesi del gesto (e a Napoli saranno visibili due nuove opere della nuova serie Breaking Through Black) alle tele della serie “Time Lines”.